Dopo la lirica
A cura di Enrico Testa
Einaudi
La vera frattura nella poesia italiana del Novecento avviene negli anni Sessanta. Per questo Enrico Testa fa partire la sua antologia con Gli strumenti umani di Sereni e il Congedo del viaggiatore cerimonioso di Caproni, entrambi del 1965. Da allora non sarà più come prima. Pur nella grande varietà delle esperienze individuali che arrivano quasi fino ai giorni nostri, ci sono alcuni punti di rilievo che tengono insieme un’intera stagione poetica. E sono l’ingresso e la stabilizzazione di un linguaggio fortemente parlato; la perdita di centralità del soggetto poetante; il rapporto con le grandi questioni del pensiero, e in particolare con il nichilismo nelle sue varie espressioni; la presenza di motivi e strutture antropologiche: scomparsi che ritornano, visioni arcaiche dell’essere, animismo della natura, oggetti e realtà che guardano e interrogano.
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