Las Vegas Edizioni inaugura la nostra sezione de : Gli editori della porta accanto.
Quando ho iniziato a scrivere sul blog, ho pensato fosse interessante raccontare il mondo dell’editoria a 360 gradi.
Io conosco solo la mia realtà e confrontarmi invece con le altre “figure” di questo vecchio pazzo mondo mi ha aperto gli occhi su dinamiche a me prima sconosciute.
Come arrivano i libri a scaffale? Come si sceglie cosa pubblicare? Come si cerca di vendere un libro?
Così, parallelamente ai librai, ho inviato le mail anche agli editori perché far conoscere le realtà di chi pubblica i libri che magari ora si trovano sugli scaffali delle vostre librerie di casa.
Avrete così letto il libro e anche la storia di chi questo libro ha fatto in modo poteste sceglierlo.
Nome casa editrice: Las Vegas edizioni
Anno di fondazione: 2007
Sede: Via Genova, 208 – Torino
Numero dipendenti: Facciamo tutto in famiglia.
Genere di pubblicazioni: Narrativa
Quanti titoli pubblicate all’anno?
Pochi ma buoni.
In questa rubrica, non riuscirò ad intervistare sempre i fondatori della casa editrice, pertanto iniziamo da :
Chi sei e che ruolo svolgi all’interno della casa editrice?
Mi chiamo Andrea Malabaila e sono il fondatore e direttore editoriale. Che detto così sembra figo, ma poi vuol dire anche compilare un sacco di scartoffie e spostare scatoloni pieni di libri.
Ti andrebbe di presentarci le altre figure che lavorano con te?
In pratica facciamo quasi tutto io e mia moglie Carlotta. Poi ci sono Chiara che ci aiuta per la grafica delle copertine, Marica e Alessio che fanno le illustrazioni rispettivamente delle collane “las cerezitas” e “i jolly” e mia mamma che è la venditrice ufficiale alle fiere.
Perché una casa editrice indipendente?
Indipendente dai grandi gruppi perché nessun grande gruppo ha ancora pensato di rilevarci. Ma soprattutto indipendente nei confronti degli autori, perché scegliamo secondo il nostro gusto e non in cambio di soldi. Da sempre lottiamo contro l’idea dell’editoria a pagamento.
Cosa significa essere editori oggi?
Essere dei pazzi. Sognatori e pazzi. E infatti per sopravvivere purtroppo dobbiamo anche fare altro.
Quando hai capito che “scovare” e pubblicare belle storie sarebbe diventato il tuo lavoro?
Avevo già conosciuto il mondo editoriale come autore, ma fin dall’inizio – a differenza di molti altri autori che si sentono in competizione con tutti quelli che scrivono – sentivo che mi sarebbe piaciuto fare come Tondelli e dedicarmi anche agli altri, per scovare nuove storie e nuove scritture, che di sicuro avrebbero arricchito anche me. In un certo senso, è stato così.
Io ho una libreria, e nonostante non pubblichi libri, ricevo quotidianamente mail di persone che vogliono proporre il proprio manoscritto. Quanti ne ricevete al giorno?
Almeno uno al giorno, e accettiamo solo invii cartacei. Quando accettavamo manoscritti via mail ne arrivava anche una decina al giorno. Un numero assolutamente improponibile per una casa editrice con una struttura come la nostra: non mi sarebbero bastate cinque vite per leggere tutto!
La mail più assurda che avete ricevuto?
Ne riceviamo tante, a dimostrazione che il mondo editoriale rimane un mistero per molti, nonostante internet e le informazioni a disposizione di tutti. La più divertente è stata una mail in cui c’era la summa di tutto ciò che non andrebbe mai scritto a un editore, compresa la minaccia di presentarsi da noi per leggere a voce l’intero romanzo, ma alla fine era lo scherzo di una persona che non si è mai rivelata…
Dai un consiglio a chi vorrebbe proporre il proprio manoscritto. Cosa fare e cosa non fare assolutamente.
Rileggerlo per bene, in modo che sia il più vicino possibile alla perfezione (o almeno al massimo delle possibilità dell’autore). Mandarlo alle case editrici giuste e non a caso (quindi avere un’idea abbastanza precisa di cosa pubblica l’editore da cui vorresti essere pubblicato). Mandarlo seguendo le istruzioni riportate sul sito. Cose da non fare: farsi abbindolare dagli editori a pagamento, registrare il testo alla Siae, avere fretta, temere che gli editori rubino i capolavori altrui.
Spesso i lettori non ne sono a conoscenza e altrettanto di frequente anche gli autori, sto per toccare un tasto dolente: cosa ne pensi dell’editoria a pagamento? Anche se da alcune tue risposte ho già capito come ti poni.
Come dicevo anche prima, siamo contrari perché l’editoria a pagamento rovina la percezione del valore dei libri, soprattutto di quelli delle piccole case editrici. Su internet ci sono dei video molto visti di un incontro di alcuni anni fa al Salone del Libro di Torino proprio su questo tema, in cui mi sono scontrato con la rappresentante di una nota “casa editrice” a pagamento.
Grazie ai social e ad un nuovo modo di comunicare, editori e librai riescono ad interagire direttamente, credi sia possibile per le realtà indipendenti poter collaborare direttamente senza alcun intermediario?
È possibile ma non sempre facile. Collaboriamo con pochi e selezionati librai, ma per noi è molto più semplice lavorare attraverso l’intermediazione del distributore, che si occupa del trasporto fisico dei libri e dei pagamenti, che spesso si rivelano molto rognosi.
Un libro che viene pubblicato e dopo mille difficoltà arriva sugli scaffali sembra aveere già una data di scadenza, da consumarsi preferibilmente entro…: perché secondo te?
Un po’ perché si pubblicano troppi libri e un po’ perché la maggior parte dello spazio in libreria è occupato da pochi libri presenti in molte copie. In entrambi i casi, è un problema essenzialmente di spazio. Però è un grosso peccato, perché ci sono un sacco di buoni libri che non hanno nemmeno il tempo di farsi conoscere che già sono spariti. Sarebbe bello poterli riproporre dopo un po’ di tempo, ma spesso i libri vengono considerati “vecchi” a pochi mesi dall’uscita, neanche si trattasse di materiale deperibile.
Cosa significa per un editore indipendente riuscire ad essere presente anche nelle librerie di catena?
È una cosa molto importante, perché – anche se non si può competere con i colossi editoriali – essere il più possibile presenti e “vivi” è l’unico modo per farsi conoscere, comprare e leggere. Questo vale per le librerie, ma vale anche per le fiere e per i social.
Riesci ancora a leggere “per piacere”?
Certo. Me lo sono imposto fin dall’inizio. Anche perché in caso contrario si perde la misura di ciò che è pubblicabile e di ciò che non lo è.
In Italia ci sono più scrittori che lettori?
A giudicare dalla quantità di manoscritti che ci arrivano e dalla proporzione tra proposte e vendite, mi verrebbe da dire di sì. Ovviamente non ho niente contro gli scrittori, però ho molto contro gli scrittori non lettori. E alle fiere vediamo che la figura dello scrittore non lettore è purtroppo molto diffusa.
So che è come chiedere tra i tuoi figli chi sia il preferito, ma se ti domandassi di consigliarci un titolo del tuo catalogo? Anzi vista la difficoltà facciamo 3…
Questa è dura, e mi inimicherà gli altri autori! Allora darò una risposta diplomatica: il libro che ci ha dato più soddisfazioni nell’ultimo anno e non solo è “I romagnoli ammazzano al mercoledì” di Davide Bacchilega
Il libro da cui spero trarranno presto un film (è opzionato) è “La notte raccolgo fiori di carne” di Giorgio Pirazzini.
E il libro preferito da Carlotta (così se li inimica lei) è “Alex fa due passi” di Christian Mascheroni.
Un titolo di un altro editore, che avresti invece voluto nel tuo catalogo?
Seguivo su internet ZeroCalcare e un giorno gli ho scritto dicendogli che noi non ci occupavamo di graphic novel ma per lui avremmo fatto uno strappo. Lui mi ha risposto che aveva appena firmato con un altro editore. Ecco, ogni tanto ci penso e mi chiedo se la storia di Las Vegas non avrebbe preso un’altra piega…
Ci potresti segnalare un editore della porta accanto che dovremmo secondo te contattare?
Così invece mi vuoi inimicare gli editori! Vabbè, dico Giorgio Pozzi di Fernandel non solo perché ha pubblicato il mio ultimo romanzo ma perché sicuramente ha tante cose interessanti da dire.
Grazie mille per la disponibilità Andrea.
Qui trovate il sito: http://www.lasvegasedizioni.com/
Cari lettori, provate a fare un giro in libreria e fatevi “scegliere” da un libro di Las Vegas e poi mi direte l’effetto che fa.
Grazie Cristina 🙂
grazie a voi per la passione e per la serietà che mettete in ogni cosa che fate!