Sono appena rientrata a casa, e questo post lo sto scrivendo di getto al termine di un incontro in libreria che ricorderò per sempre. Perdonate gli errori, i verbi sbagliati, la punteggiatura imperfetta, ma non posso fare a meno di raccontarvi come mi sento e quello che ho vissuto stasera.

Questa libreria negli anni mi sta facendo vivere non una, ma mille vite e oggi ne abbiamo raccontata una che ha lasciato il segno.

Qualche anno fa, in occasione di San Jordi, giornata mondiale del libro, ho organizzato un incontro chiedendo a diversi scrittori amici della libreria di passare a leggere estratti dei loro romanzi. Ho ricevuto la telefonata di Domenico Cosentino della Round Midnight Edizioni, che mi ha proposto l’intervento di un suo autore, Nicolò Gianelli, che aveva pubblicato per loro la raccolta di racconti intitolata: brutto vizio morire.

Nicolò è arrivato da Modena, l’unico autore che “giocava” fuori casa, lontano dai suoi lettori.
Un ragazzo schivo, introverso, di poche parole. Si è interessato alle attività della mia libreria facendomi i complimenti per il posto, tanto piccolo quanto pieno di iniziative. Ci scambiamo un paio di battute sulle richieste assurde dei lettori, lui fa il bibliotecario a Nonantola.

gianelli
Arriva il suo turno, si alza e ci dice:
“Ho deciso di non leggere niente tratto dal mio libro, ma se vi va, ho portato un racconto che parla della mia vita da bibliotecario”

nicolò gianelli _ scatolalilla
Il suo essere introverso è inversamente proporzionale alla  bravura nel catturare l’attenzione dei lettori. E’ bastato l’incipit per conquistare il pubblico e la libraia.
Il tempo a nostra disposizione è scaduto, il treno per Modena lo aspetta e ci promettiamo di rivederci per una prossima presentazione.

La presentazione di un nuovo suo libro c’è stata, proprio stasera, 20 febbraio : il libro si intitola vangelo yankee, a non esserci invece è lui. Se ne è andato a luglio; sono quelle notizie che leggi scorrendo la bacheca di facebook tornando indietro un paio di volte perché pensi di non aver letto bene, pensi sia l’incipit di un’altra storia, ma non è così.
Quando un artista ci lascia, a restare sono le sue parole e vi assicuro che non c’è una sola riga di vangelo yankee che non meriti di essere letta. I suoi genitori e Elisa, la sua migliore amica, stanno girando le librerie per raccontare e far conoscere le opere di Nicolò.

Oggi è stato un incontro molto toccante, sono felice di aver avuto la fortuna di incrociare la strada di Nicolò anche se solo per qualche ora.
Spero che anche voi possiate incrociare la sua storia leggendo ciò che ha scritto.

Vorrei fare un album
con le foto degli altri
dove appaio per sbaglio
tra i passanti sfocati

perché là sullo sfondo
di mille primi piani
viaggiavo per il mondo
col passo dei fantasmi.

Rivoglio quel mio volto
indefinito come fumo
che volava inosservato
sulle cose messe a fuoco.

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