La professoressa Gioia Scalise, dopo una vita intensa – viaggi, interessi, curiosità – e libera da legami, è costretta dall’infermità tra le quattro mura del suo appartamento di fronte a un elegante palazzo di fine Ottocento. Il suo contatto con il mondo esterno è limitato, ma la sua mente è ancora lucida e la vista buona. Come un abilissimo astronomo, dalla sua finestra osserva azioni, dettagli, espressioni degli inquilini del civico 36 e fantastica sulle loro storie, collocandole in un universo tutto suo. Un viaggio nelle emozioni più profonde, una comédie humaine del XXI secolo messa in scena con sagace ironia
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