Può la terra avvolgerti in un abbraccio sicuro ma anche soffocante, quasi letale? Giuà e la moglie Rea ne sono convinti. Sono più di quarant’anni che si spaccano la schiena su quella striscia di terra posta tra le montagne e il mare, amando ogni singolo filo d’erba che così come nasce può anche morire trascinando con sé l’intera esistenza del loro piccolo mondo. Ma forse tutto questo avrà una fine, il paese è stato inserito in un progetto di costruzione di una nuova autostrada: soldi, benessere, nuova vita per la piccola comunità di Morre e per loro. Una notte, però, una violenta alluvione e una conseguente frana rimescolano ancora una volta le carte. Dal fango riemergono i resti scheletrici di un corpo senza nome. La comunità e Rea vorrebbero ricoprire quel corpo e proseguire come se non fosse mai esistito. Giuà però si convince che quel mucchio di ossa possa essere ciò che rimane di Delio, suo fratello, bandito e contrabbandiere sparito nel nulla anni prima forse a seguito del furto del prezioso trittico dalla chiesa di Morre. Giuà è consapevole che la verità potrebbe sconvolgerlo sin nel profondo, ma per quanto la luce a volte sia atroce, anche l’oscurità può accecare.
Questo evento è passato.
È atroce la luce
5 Novembre @ 18:30 - 19:30
| FreeStefano Galardini presenta “è atroce la luce” edito da 8tto Edizioni – Interviene Alberto Paolo Palumbo
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