La prima settimana di incontri del 2016 è andata alla grande!
Anche questa settimana la poesia rivestirà un ruolo importante.

Martedì 19 Gennaio alle ore 18.45 ospiteremo Francesca Tini Brunozzi, autrice di Mi è testimone la terra edito da Barbera. Con l’autrice interverranno Milena Prisco e Francesca Genti.
mi è testimone 1Il libro è una raccolta di poesie organizzata in tre canti. Si tratta di un lavoro che riparte, nel primo canto, dal tema della morte del padre, già affrontato in chiave di poesia civile nel precedente poemetto “Padre mio che sei in cielo” pubblicato in Frau (edito da Torino Poesia), dove l’autrice fa i conti con la Seconda Guerra Mondiale costretta nella propria “guerra fredda della coscienza” (così come la definisce in una nota critica il poeta Pierluigi Lanfranchi) attraverso l’esperienza giovanile del padre nella Hitler-Jugend.
Nel secondo canto, a mo’ di intermezzo che prelude agli intenti poetici successivi a questo libro, una piccola surreale raccolta di liriche dedicate alla presenza, in sogno, dei figli assenti nella vita reale. Nel terzo canto, una galleria di persone di famiglia, tra quelle conosciute di persona, che vengono ricordate in soli sette versi nella serenità della loro morte in età anziana o nella drammaticità della scomparsa prematura. Lo stile è nuovamente colloquiale e narrativo, sedimentato però in una lirica rigorosa, personale esito dei precedenti lavori in forma chiusa delle ottave di endecasillabi e delle sestine liriche.
Con questo poema sui propri morti, Francesca Tini Brunozzi vuole chiudere una stagione legata alla sofferenza personale, per giungere a una ulteriore apertura lirica, uscendo da sé per conoscere il mondo e gli altri.
Francesca Tini Brunozzi (Narni, 1964) è linguista e poetessa. Ha lavorato nella ricerca per le tecnologie vocali per Loquendo S.p.A., Nuance Communication Inc., le Università di Torino e di Trento. Organizzatrice di eventi culturali, ha fondato il Festival di Poesia Civile e la Casa della Poesia a Vercelli e ha collaborato con Torino Poesia. Sue liriche da Frau (2007, Torino Poesia) sono state tradotte e pubblicate in diverse lingue.

 

Mercoledì 20 Gennaio alle ore 21.30 andrò in trasferta al Cafè Bandini! La libraia on stage torna sul palco insieme alla sua tachicardia… Lo so è tardi, lo so la maggior parte di noi il giorno dopo si alza presto, ma almeno una volta dovreste provare. Una volta fatto, il mercoledì diventerà il vostro nuovo sabato sera. Provare per credere.
Dove? All’Arci Ohibò di Via Benaco 1 a Milano.

bandini

 

Ieri è stato ospite a Billy, Il vizio di leggere, con il suo romanzo Come uccidere le aragoste edito da Giulio Perrone: Piero Balzoni venerdì 22 alle ore 18.45 incontra anche i lettori della scatola lilla.

come uccidere le aragoste
Questa è una storia vera. O potrebbe esserlo. Claudio Amodio lavora per una organizzazione non governativa, adora lo stadio, fuma hashish. Non ha neppure trentacinque anni quando, a bordo del suo scooter, viene travolto da un’auto pirata sulla tangenziale cittadina. L’auto, un Suv nero, non si ferma. I responsabili dell’incidente approfittano dell’oscurità per fuggire indisturbati, lasciando a terra il cadavere del ragazzo.
È suo fratello Luca a ricevere la notizia, e a doverla comunicare ai suoi genitori. Ma in una Roma in cui la miseria morale sembra abbracciare ogni cosa, in cui le autorità sono fantasmi ingombranti sulle spalle dei più deboli, non c’è spazio per le promesse di giustizia.  In continuo e inesorabile ritardo con gli esami del corso di biotecnologie, costantemente a disagio nella relazione con Viola, sua fidanzata storica, fuori contesto nelle amicizie e nei rapporti con la famiglia d’origine, Luca mette in piedi una bizzarra e spietata caccia metropolitana agli assassini di suo fratello.
Come uccidere le aragoste diventa presto la storia di una caccia che parte dall’unica traccia che proprio Luca ha a disposizione: la confessione della signora Tommasi, testimone oculare dell’incidente, il Botto, come viene chiamato. Una caccia in cui i ricchi, ritenuti responsabili della morte di Claudio, appaiono a Luca come ripugnanti e imprendibili crostacei marini, sfuggenti e frenetiche aragoste da intercettare e stanare per trovare finalmente il punto molle dei loro gusci.
Come uccidere le aragoste è una storia d’amore feroce, una elaborazione ironica e disperata del lutto narrata attraverso una voce intima e irriverente, capace di suscitare quel profondo senso di indignazione che soltanto l’odio, quando è puro, ci fa provare.

 

Colgo l’occasione dell’inizio di una nuova settimana, per fare un immenso in bocca al lupo a Linda Pulvirenti e alla suo nuova avventura a Vigevano.
La stanza di Linda inaugura sabato 23 gennaio dalle ore 18.00.
Qui trovate tutte le informazioni.

la stanza di linda

 

Buone letture a tutti!
Vi aspetto in scatola.