Come verrà accolta la libraia vegana nella seconda tappa del suo tour a San Daniele del Friuli, patria del prosciutto?
Posso dire che la mia amica e collega, la Manu, – perché sì, a Milano mettiamo l’articolo prima del nome – della W. Meister, è stata un’eccezionale padrona di casa.
Ha scelto per darmi il benvenuto un ristorantino vegano per pranzo dove abbiamo mangiato benissimo, oltre ad aver allertato l’agriturismo per farmi trovare una colazione vegana da fare invidia (perché mica penserete che tutto ruoti sempre attorno ai libri, vero?).
Le presentazioni in lungo e in largo sono solo una scusa per divertirmi, scoprire nuovi posti e passare del tempo con i miei amici librai …
Ho finalmente visitato la sua bellissima libreria, che avevo conosciuto solo virtualmente per la mia rubrica i librai della porta accanto; e ci accomuna molto più di quanto immaginassi.
E per la prima volta una sistemazione a scaffale davvero originale:
Cri, al piano di sotto trovi gli autori vivi e di sopra quelli morti.
(Che poi Manu mi ha confessato che a volte i morti che le sono piaciuti tanto aspetta a portarli su per lasciarli ancora ben visibili al lettore … ).
Al piano di sopra non ci sono solo i morti, c’è anche una bellissima poltrona solitamente riservata a Alfredo, il gatto della libreria, che non potevo non conoscere. Del resto libro e gatto: binomio perfetto!
La presentazione a San Daniele mi ha emotivamente provato tantissimo per diversi motivi, ma uno su tutti è stato l’aver incontrato dopo tanti anni, il mio primissimo datore di lavoro, dal quale mi ero dimessa a 22 anni per aprire la mia libreria, o almeno questo era quello che pensavo quando gli ho scritto una lettera nella quale gli dicevo che avevo bisogno di seguire il mio sogno .
Visto che sono in vena di confidenze, vi dirò di più… le lettere di dimissioni erano due, una formale da poter consegnare a chi di dovere e una invece informale dove appunto raccontavo dei miei sogni e attenzione, attenzione, l’ho conclusa citando una frase di Fabio Volo dal libro Un posto nel mondo che avevo appena finito di leggere (E qui pronta a ricevere i vostri insulti, ma a me lui non dispiace per niente, facciamocene una ragione).
Concludo appunto la lettera così : voglio buttarmi e cadere verso l’alto.
Quell’uomo, oggi 75enne, ha accolto la mia delirante lettera come solo una persona con il cuore come il suo poteva fare, augurandomi il meglio, ma dicendomi anche: aprire una libreria al giorno d’oggi cara Cristina, che pazzia!
Di anni ne sono passati altri 4 prima che la aprissi, ma eccomi qui.
Nel frattempo lui è andato in pensione e si è trasferito in Friuli e mentre passeggiavo per le vie del centro ho sperato di incontrarlo per potersi rivedere dopo tanti anni, per potergli raccontare di quanto quella pazzia mi avesse cambiato la vita, quando a un certo punto, mentre sorseggio uno spritz prima di cominciare la presentazione mi si avvicina una coppia sottobraccio, alzo lo sguardo ed eccolo lì, proprio di fronte a me, con sua moglie, compagna di una vita.
Cosa mi ha provocato questa sorpresa potete immaginarlo, tachicardia a mille e nodo in gola.
La presentazione è stata bellissima, l’emozione di Manuela, della bibliotecaria che mi ha moderato per la sua prima volta, quella dei presenti, difficile davvero da spiegare.
E per dare il colpo di grazia al mio ormai instabile sistema emotivo ecco che alla domanda: qualcuno vuole intervenire? Chiedere qualcosa a Cristina?
Lui alza la mano e racconta di quella giovane sognatrice che ha lavorato per lui e che oggi ritrova donna coraggiosa e tenace che porta avanti il suo progetto. (Sì, ho avuto bisogno di fazzolettini).
La valle di lacrime ha poi lasciato il posto a risate, brindisi, cena tutti insieme.
Anche in questo caso mi sono fatta riconoscere quando, dopo aver notato dietro di noi un trattore e, vedendo sia la nostra macchina che quella davanti accostare, da buona milanese esclamo:
Ma che carini che siete, date anche la precedenza ai trattori!?!
e la Manu: No Cri, siamo solo arrivati al ristorante e abbiamo parcheggiato …
Finita la cena la campagna mi regala un panorama bellissimo illuminato solo dalla luna e anche io, ragazza di città, non posso che chiudere gli occhi, apprezzare il silenzio, il profumo e respirare a pieni polmoni.
E dopo San Daniele, mi aspetta Ravenna, ma quella è un’altra storia!
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