Il padre
Bottega Errante
Miljenko Jergovič
“Mio padre è morto”: con questa breve frase Jergović inizia una storia che parte dagli anni Venti fino al 1993 in una Sarajevo dove tutti si conoscono e dove tutti si vorrebbero evitare. Un padre ateo, che ritiene che tutti gli uomini siano uguali, di professione medico, cura leucemie a serbi, croati e musulmani, senza fare differenze, è il protagonista di una autobiografia cruda e diretta. Un racconto intimo e corale su tradimenti nazionali e privati, sulla vicinanza e sul muro tra padre e figlio, su ciò che si perde e su ciò che è imperdonabile, sulla morte per ansia e paura.
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